Il suo amore per tutti i tipi di piante da fiore e la sua continua sperimentazione e ricerca per introdurre nuove varietà, hanno creato un luogo unico, un giardino botanico ricco di importanti collezioni, arrangiate in stile paesaggistico all'inglese.
L'eredità lasciata da Viatori non è solo nella materialità del suo giardino ma anche nell'insegnamento che ha voluto trasmettere: progettare o lavorare in giardino facendosi guidare dalle piante offre la possibilità di creare un'esperienza che riapre la comunicazione e la mutua comprensione tra uomo e natura.
Viatori ha sempre sostenuto che nel momento stesso in cui si gode del piacere di coltivare e di vedere crescere una pianta, ci si rende consapevoli dell'essere parte di un ciclo naturale, della sua lentezza rispetto ai ritmi umani ma anche della sua intrinseca bellezza. Il giardino Viatori è così diventato una proiezione vivente verso il futuro, la gioia dell'attesa di ogni stagione, una sublimata esperienza di tempo, spazio e dedizione.
Alla sua scomparsa, nel 2014, il Giardino è divenuto proprietà della Fondazione, come disposto dallo stesso Luciano Viatori.
La Fondazione si è impegnata a conservare questo luogo e il suo patrimonio botanico, rendendolo fruibile al pubblico.