Giardino Viatori

Luciano Viatori

Cresciuto in mezzo ai fiori, Luciano "Lucio" Viatori ereditò dalla madre la passione per la botanica e per il giardinaggio, che coltivò fin da giovane, con il desiderio di dare vita ad un giardino ispirato allo stile paesaggistico all’inglese.

Il suo sogno si avverò a partire dagli anni Settanta, quando dopo varie ricerche individuò a Gorizia un luogo adatto a far crescere la sua passione ed acquistò 25.000 mq di terreno su una collina ai margini della città, con vista sul castello, l’Isonzo, il Carso e le Prealpi.

Viatori progettò il suo giardino sulla base di alcuni esempi studiati direttamente in Inghilterra durante i suoi viaggi e grazie alle indicazioni di quelle poche pubblicazioni che allora esistevano in Italia sull’arte del giardino.
Occuparsi di botanica e di giardinaggio era per Viatori innanzitutto lasciarsi guidare dalle piante: un’esperienza che rende l’uomo nuovamente consapevole di essere parte della natura. Il Giardino era infatti per Viatori un’entità viva e vivente, dove le piante, piuttosto che l’architettura, sono le protagoniste.
Il suo amore per tutti i tipi di piante da fiore e la sua continua sperimentazione e ricerca per introdurre nuove varietà, hanno creato un luogo unico, un giardino botanico ricco di importanti collezioni, arrangiate in stile paesaggistico all'inglese.

L'eredità lasciata da Viatori non è solo nella materialità del suo giardino ma anche nell'insegnamento che ha voluto trasmettere: progettare o lavorare in giardino facendosi guidare dalle piante offre la possibilità di creare un'esperienza che riapre la comunicazione e la mutua comprensione tra uomo e natura.

Viatori ha sempre sostenuto che nel momento stesso in cui si gode del piacere di coltivare e di vedere crescere una pianta, ci si rende consapevoli dell'essere parte di un ciclo naturale, della sua lentezza rispetto ai ritmi umani ma anche della sua intrinseca bellezza. Il giardino Viatori è così diventato una proiezione vivente verso il futuro, la gioia dell'attesa di ogni stagione, una sublimata esperienza di tempo, spazio e dedizione.

Alla sua scomparsa, nel 2014, il Giardino è divenuto proprietà della Fondazione, come disposto dallo stesso Luciano Viatori.
La Fondazione si è impegnata a conservare questo luogo e il suo patrimonio botanico, rendendolo fruibile al pubblico.
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